La condivisione dei risultati delle ricerche (dati e pubblicazioni) incorre in problemi di conservazione, accesso, integrità e adozione di licenze. Per essere davvero Open, i dati devono essere FAIR, vale a dire:
- Findable: rintracciabili e descritti, utilizzando identificatori persistenti (ossia “codici stabili”), formati da stringhe numeriche/alfanumeriche di caratteri che vanno associati in modo univoco e permanente ai dati (per esempio il Digital Object Identifier). Si raccomanda inoltre l’uso di metadati ricchi e di qualità, possibilmente ontologie e tassonomie standardizzate (come Dublin Core), e il deposito dei dati in repository qualificati.
- Accessible: disponibili per la condivisione e riutilizzo, con il minor numero di restrizioni, salvo motivata decisione, secondo il principio as open as possible, as closed as necessary. Si ricorda che “accessibile” non significa necessariamente “dato aperto”.
- Interoperable: i dati dovrebbero essere salvati in formati non proprietari, non compressi, non criptati, con standard documentati in grado di essere elaborati da macchine e sistemi operativi che lavorano con linguaggi conformi ai principi FAIR.
- Reusable: i dati devono essere corredati da una licenza di utilizzo e di informazioni esaustive per garantirne la qualità e il riuso.
Per una spiegazione più esaustiva sui principi FAIR si rimanda al sito FORCE11.
L’acronimo FAIR indica una lista di principi che aiutano a rendere i dati della ricerca aderenti ai dettami dell’Open Science. Sono comunque dei princìpi, non uno standard, e sono stati definiti per garantire un uso ottimale dei dati della ricerca.
Dati FAIR non significa dati aperti: questi ultimi (chiamati comunemente “open data“) sono dati che possono essere liberamente utilizzati, condivisi e rielaborati da chiunque, in ogni luogo e con ogni scopo. I dati FAIR sono invece dati che seguono una serie di buone pratiche per la condivisione dei dati, rispettando qualsiasi restrizione dal punto di vista etico, legale o contrattuale.
Stabilire un embargo o un accesso ristretto ai dati non è quindi in contrasto con i principi FAIR.