La condivisione dei risultati delle ricerche (dati e pubblicazioni) incorre in problemi di conservazione, accesso, integrità e adozione di licenze. Per essere davvero Open, i dati devono essere FAIR, vale a dire:  

  1. Findable: rintracciabili e descritti, utilizzando identificatori persistenti (ossia “codici stabili”), formati da stringhe numeriche/alfanumeriche di caratteri che vanno associati in modo univoco e permanente ai dati (per esempio il Digital Object Identifier). Si raccomanda inoltre l’uso di metadati ricchi e di qualità, possibilmente ontologie e tassonomie standardizzate (come Dublin Core), e il deposito dei dati in repository qualificati.
  2. Accessible: disponibili per la condivisione e riutilizzo, con il minor numero di restrizioni, salvo motivata decisione, secondo il principio as open as possible, as closed as necessary. Si ricorda che “accessibile” non significa necessariamente “dato aperto”.
  3. Interoperable: i dati dovrebbero essere salvati in formati non proprietari, non compressi, non criptati, con standard documentati in grado di essere elaborati da macchine e sistemi operativi che lavorano con linguaggi conformi ai principi FAIR.
  4. Reusable: i dati devono essere corredati da una licenza di utilizzo e di informazioni esaustive per garantirne la qualità e il riuso. 

Per una spiegazione più esaustiva sui principi FAIR si rimanda al sito FORCE11.

L’acronimo FAIR indica una lista di principi che aiutano a rendere i dati della ricerca aderenti ai dettami dell’Open Science. Sono comunque dei princìpi, non uno standard, e sono stati definiti per garantire un uso ottimale dei dati della ricerca.

Dati FAIR non significa dati aperti: questi ultimi (chiamati comunemente “open data“) sono dati che possono essere liberamente utilizzati, condivisi e rielaborati da chiunque, in ogni luogo e con ogni scopo. I dati FAIR sono invece dati che seguono una serie di buone pratiche per la condivisione dei dati, rispettando qualsiasi restrizione dal punto di vista etico, legale o contrattuale.

Stabilire un embargo o un accesso ristretto ai dati non è quindi in contrasto con i principi FAIR.