Che cosa si intende per “dati della ricerca”?

Per dati della ricerca si intendono registrazioni fattuali che possono assumere la forma di numeri, simboli, testi, immagini o suoni, utilizzati come fonti primarie per la ricerca, comunemente accettate nelle comunità di ricerca come necessarie per convalidare i dati della ricerca (fonte: Griffith Research Data Registry dell’Australian Griffith University).

A titolo esemplificativo possono essere considerati dati i risultati (positivi o negativi) di tutti gli esperimenti rilevanti per la ricerca, fatti, osservazioni, esperienze, fonti edite e inedite, riferimenti bibliografici, software e codici, testi, oggetti del presente o del passato, raccolti o creati in formato digitale e/o cartaceo. I dati della ricerca possono essere espressi in formato numerico, descrittivo, audio o video ed essere grezzi o elaborati (fonte: Policy di Ateneo per l’accesso aperto alle pubblicazioni e ai dati della ricerca dell’Università degli studi di Bologna).


Che cosa si intende per “Open Science”?

L’Open Science è il movimento che cerca di estendere il principio dell’Open Access alle prassi, alle metodologie e soprattutto ai dati della ricerca. L’Open Science è un obiettivo strategico dell’Unione Europea che nel 2015 ha lanciato un’iniziativa a rinforzo delle politiche europee già avviate, volta allo sviluppo di una European Open Science Cloud. 

L’Open Science mira a potenziare la diffusione su scala internazionale dell’informazione scientifica, a ridurre il tasso di duplicazione degli studi scientifici, a rafforzare la ricerca interdisciplinare, il trasferimento delle conoscenze alle imprese e la trasparenza verso la cittadinanza, a rendere più efficiente l’uso di contributi scientifici a fini didattici, a garantire la conservazione nel tempo della produzione scientifica e a favorire la corretta attribuzione della paternità intellettuale.


Che cosa è EOSC?

La European Open Science Cloud (EOSC) è lo strumento attraverso il quale la Commissione Europea intende costruire un’economia della conoscenza europea competitiva e fondata sui dati. È un luogo virtuale costituito da infrastrutture federate e interoperabili, dove ricercatori e fornitori di servizi si incontrano con lo scopo comune di una gestione dei dati FAIR che favorisca un linguaggio comune, al di là dei confini nazionali e di quelli fra discipline.

Nel 2017 viene lanciata dalla Commissione Europea e nel 2017 viene diffusa la EOSC Declaration che ottiene il sostegno di enti di ricerca, finanziatori, editori scientifici, enti preposti alla fornitura di servizi connessi alla gestione dei dati.

Nel marzo 2018 viene pubblicata la Roadmap per l’implementazione della Open Science Cloud e il 20 novembre dello stesso anno vede la luce la European Open Science Cloud.

La EOSC offrirà, a 1,7 milioni di ricercatori europei e a 70 milioni di professionisti nel campo delle scienze dure e delle scienze umane e sociali, un ambiente virtuale e con servizi aperti e continui per la conservazione, la gestione, l’analisi e il riutilizzo dei dati della ricerca, oltre i confini geografici e fra le diverse discipline, basato su un sistema federato di infrastrutture scientifiche attualmente disarticolate e residenti nei vari stati membri.
Per ulteriori informazioni sullo stato di attivazione di EOSC e sul ruolo che l’Italia può giocare nella sua implementazione si consiglia la lettura di questo articolo.


Che cosa si intende per “Open Data”?

Con Open Data si intendono dati che possono essere utilizzati, modificati e condivisi da chiunque, per qualsiasi motivo, a patto che se ne preservino provenienza e accesso aperto. 
Attenzione! I dati che vengono pubblicati sul web non vengono automaticamente classificati come “Open”. Per essere veramente aperti i dati devono essere corredati di una licenza che ne specifichi le modalità di utilizzo.


Che cosa si intende per “dati FAIR”?

Ti invitiamo a consultare la sezione relativa.


Che differenza c’è tra FAIR Data e Open Data?

FAIR e Open Data sono concetti complementari ma non totalmente coincidenti. I principi FAIR specificano che i dati della ricerca debbono essere as open as possible, as closed as necessary”. Questo importante principio spiega come non sia obbligatorio pubblicare i dati della ricerca con una licenza libera (al contrario degli Open Data), seppur specifichi come la licenza debba essere la più aperta possibile.
Con Open Data si intendono dati che possono essere utilizzati, modificati e condivisi da chiunque, per qualsiasi motivo, a patto che se ne preservino provenienza e accesso aperto.


Perchè è importante fare Research Data Management?

  • Se i dati sono gestiti nel modo corretto, probabilmente non andranno persi
  • Organizzare i dati renderà il lavoro più efficiente
  • Alcuni dati sono unici e non riproducibili (meteorologici, archeologici, osservazioni sul campo ecc.), per questo bisognerebbe averne cura
  • La corretta gestione dei dati migliora la qualità e l’integrità della ricerca
  • La corretta gestione dei dati assicura il controllo e la validazione della ricerca
  • I dati potranno essere riutilizzati