I metadati
Fornire metadati e documenti a corredo dei dati della ricerca è un’attività fondamentale per rendere questi ultimi accessibili e ricercabili in futuro dagli stessi creatori o da soggetti esterni (altri ricercatori, ma anche motori di ricerca).
I metadati sono informazioni strutturate che descrivono i singoli oggetti o i dataset secondo un determinato vocabolario controllato. I metadati supportano la scoperta, la gestione e la comprensione delle informazioni fornite o pubblicate, oltre a essere interpretabili dalle macchine. Sono quindi informazioni essenziali per la disseminazione e il riuso dei dati della ricerca e quindi per realizzare gli obiettivi dell’Open Science.
Per quanto riguarda BOARD (Bicocca Open Archive Research Data), la piattaforma di gestione e deposito messa a disposizione da UniMiB, al di là dei campi segnalati come obbligatori all’interno della scheda di compilazione del dataset, è comunque raccomandabile la compilazione dei campi facoltativi. Questo processo renderà infatti la descrizione del dataset più completa e permetterà di aumentarne la condivisione e il riuso.
La documentazione
La documentazione a corredo dei file pubblicati può essere di vario genere, ma lo scopo principale rimane quello di fornire indicazioni utili per capire come leggere, utilizzare, conoscere l’origine dei dati di un progetto di ricerca. Esempi di documenti di questo tipo possono essere file di tipo “read_me” (di solito sono file separati da quelli contenenti i dati), notebook di laboratorio, dizionari dei dati, codebooks, glossari ecc.
Questa documentazione riporta in genere il tipo di dati raccolti dal progetto di ricerca, come questi sono stati raccolti, che cosa significano eventuali acronimi o abbreviazioni e come essi siano stati eventualmente modificati e/o elaborati. Una buona organizzazione dei dati renderà sicuramente più efficace questo tipo di documentazione, poiché sarà accompagnata da una corretta nomenclatura, da una directory e da un controllo delle versioni del file.
Per maggiori informazioni su questi temi si consiglia il documento prodotto dall’Università di Helsinki, che fornisce anche un’utile checklist al riguardo.