La long term preservation (chiamata comunemente anche digital preservation) è un concetto molto importante nelle pratiche bibliotecarie e archivistiche contemporanee. Essa mira a garantire l’accesso a dati e informazioni digitali per un periodo prolungato di tempo (anni, se non addirittura decenni) a prescindere dal formato in cui questi sono stati archiviati.
L’obsolescenza dei formati digitali non è cosa di poco conto: si tende a dare per scontato che Excel esisterà ancora tra cinquant’anni, o che tra venti anni sarà ancora possibile aprire file audio e video prodotti oggi e salvati con i formati correnti. Non è però possibile prevedere che questo avverrà, né che ci possano essere in futuro strumenti a disposizione per facilitare la fruizione.
È quindi importante che informazioni come i dati della ricerca scientifica rimangano accessibili e utilizzabili a lungo termine, superando il cambiamento tecnologico intrinseco nel tempo.
È facile dedurre come la long term preservation non sia un processo semplice, né economico: comporta pianificazione, allocazione delle risorse e applicazione di metodi e tecnologie di conservazione. Combina inoltre politiche, strategie e azioni per garantire l’accesso a contenuti nati “digitalmente” o convertiti al digitale in una fase successiva.
BOARD, la piattaforma di Research Data Management fornita gratuitamente da UniMiB, offre un servizio di archiviazione in perpetuity dei dati e metadati depositati. Per ogni dataset depositato in BOARD, una copia di esso è archiviata presso il Data Archiving and Networked Services (DANS), il repository nazionale olandese (tra i principali in Europa) per il deposito dei dati della ricerca. Questo rappresenta un ulteriore passo in avanti verso il riutilizzo dei dati (la “R” dei principi FAIR) e garantisce alle istituzioni una valida alternativa al cosiddetto vendor lock-in: se infatti BOARD, così come è oggi, dovesse chiudere per qualsiasi ragione, una copia dei dati e metadati depositati resterà comunque accessibile nel tempo.
Un approccio che guarda anche alla ricerca scientifica del futuro.