Dal 25ottobre 2024 UniMiB partecipa all’iniziativa europea OpenAPC, grazie alla quale vengono esposti per la prima volta i dati aggregati del nostro Ateneo sulla spesa per la pubblicazione in accesso aperto di articoli su rivista (Article Processing Charge, APC) per gli anni 2020-2023.
OpenAPC è un’infrastruttura che raccoglie, normalizza e pubblica dati, fornendo un’analisi approfondita sulle tendenze dei costi sostenuti per le pubblicazioni ad accesso aperto (principalmente APC di articoli di riviste open access, Book Processing Charges – BPC di libri open access, nonché accordi di trasformazione – TA) delle istituzioni accademiche di ricerca, ai fini della trasparenza, della comparabilità e del monitoraggio della spesa.
OpenAPC consente alle istituzioni partecipanti (biblioteche, agenzie di finanziamento, ricercatori, sviluppatori ecc.) di accedere al registro della spesa europea per l’Open Access, ivi compresi gli accordi trasformativi stipulati tra editori e riviste, istituzioni accademiche, nazioni.
Tutti i dati dell’infrastruttura sono forniti volontariamente da università e altri istituti di istruzione superiore, finanziatori o consorzi nazionali e sono liberamente disponibili secondo la Open Database License (ODbL).
Situato presso la Biblioteca universitaria di Bielefeld, il progetto è stato creato in collaborazione con il gruppo di lavoro DINI sull’editoria elettronica ed è diventato parte del progetto OpenAIRE Nexus nel 2021.
Qual è lo scopo dell’iniziativa?
OpenAPC nasce con l’obiettivo di consentire e condividere una rendicontazione trasparente e riproducibile per istituzioni e finanziatori, di creare pertanto metriche basate sull’evidenza e permettere un processo decisionale consapevole: autori, finanziatori, biblioteche hanno facoltà di monitorare e adeguare le proprie strategie di pubblicazione ad accesso aperto in base alle spese sostenute.
Il set di dati APC è completamente incorporato nell’OpenAIRE Research Graph e viene utilizzato per costruire indicatori di open science in OpenAIRE MONITOR Dashboard (per finanziatori e istituzioni) e nel portale Open Science Observatory.